Kalem da urlo: rimonta Zhao e s’impone al quinto set

Kalem da urlo: rimonta Zhao e s’impone al quinto set

Amine Kalem rimontato e battuto alla “bella”da Moreira

Super Kalem: elimina il numero 1 Ma Lin e va in semifinale

L’Italia raddoppia: è terzo anche Amine Kalem

Pubblicato: 09 – 10-11- 12 -Settembre 2016 sul sito della F.I.Te.T. nazionale

Si tingono sempre più di azzurro i tornei paralimpici di tennistavolo. Dopo il successo agevole di Giada Rossi e l’autentica impresa di Michela Brunelli, anche Amine Kalem ha lasciato il segno, riprendendo un incontro che gli stava sfuggendo irrimediabilmente di mano contro un atleta che non aveva mai affrontato. Il cinese Zhao Yiqing pensava di aver domato la resistenza dell’italo-tunisino e ha dovuto assistere alla sua risalita da 0-2 e al suo trionfo al quinto set.

Tutto all’inseguimento per Kalem il primo set, con l’asiatico subito in vantaggio per 3-1 e 5-2. L’azzurro è risalito fino al 5-4, ma dal 6-5 ha visto fuggire il suo avversario fino al 9-5. Sul 10-7 Zhao ha annullato il primo set-point e ha ceduto per 11-8.

Situazione molto simile nel secondo parziale, con il cinese a condurre, ma questa volta dal 6-3 Amine ha ricucito il gap (6-6). Non è però riuscito a invertire la tendenza e sul 7-7 Zhao ha messo a segno due punti decisivi. Kalem ha riaccorciato (8-9), ma non ha impedito al suo contendente di arrivare alle due palle set e di chiudere per 11-8.

Il copione non sembrava cambiare nella terza frazione, con Zhao avanti per 2-0, ma il novarese d’adozione, dopo aver preso le misure del gioco del suo rivale era pronto a sbloccarsi. Con un break di 10-0 ha posto un’ipoteca definitiva sul successo, arrivato con il punteggio di 11-3.

rio

Kalem ha dimostrato di aver trovato la chiave del match e al ritorno in campo si è issato sul 4-0 e poi sul 6-1. Il cinese ha rimontato da 8-4 a 8-6, ma Amine è riuscito a gestire il margine e a rinviare il verdetto alla “bella” (11-7).

Uno sprint che l’azzurro ha provato a risolvere partendo da lontano 3-1. Zhao ha pareggiato e di lì in poi si è lottato punto a punto. Sul 7-7, però, Amine ha assunto il controllo, conquistandosi tre match-point e mandando la sfida in archivio sull’11-8. Recupero strepitoso il suo, figlio di una ferrea tenuta mentale e di una notevole capacità di adattamento. Ora il primo posto nel girone diventa una possibilità concreta.

 

BC7A2208Dopo il grande successo del primo giorno, non è riuscito a ripetersi Amine Kalem, che nell’incontro che l’opponeva al brasiliano Diego Moreira è stato rimontato e battuto per 3-2. Si è comunque guadagnato l’approdo agli ottavi, ma come secondo del girone. Se la vedrà alle ore 21,45 con l’ucraino Yuriy Shchepanskyy.

È andato subito sotto Kalem (2-6), subendo l’iniziativa del brasiliano. Ha provato a risollevare il set, commettendo però troppi errori in fase offensiva (4-9) Moreira ha conquistato sei set-point (10-4) e al secondo, con un blocco di diritto, ha ottenuto agevolmente l’1-0.

A inizio del secondo parziale l’azzurro ha cercato di essere più intraprendente ha contenuto gli errori (5-2). Moreira non ha desistito e ha ricucito fino al 7-5. Con il servizio a disposizione Amine è salito 8-5. Sul 9-7 ha avuto la chance per arrivare al set-point, ma ha messo in rete un diritto e Donato Gallo ha chiamato timeout.

Al rientro in campo Kalem ha sfondato con il diritto (10-8). Moreira con lo stesso colpo ha annullato il primo set-point e un errore di diritto di Kalem gli ha dato il 10-10. L’italo-tunisino ha addirittura servito out poi Moreira ha preso la retina con il diritto e la sua palla set è sfumata.

Altra chance e diritto a segno per Kalem (12-11), che nel punto successivo ha preso il comando con il diritto, costringendo il sudamericano in difesa, e ha pareggiato le sorti della sfida (13-11).

La terza frazione è scattata all’insegna dell’equilibrio (2-2). Su palla alta Amine ha spedito largo il diritto, ma ha subito recuperato la parità. Primo break per l’azzurro (6-4) e timeout anche per il coach brasiliano. Doppio turno di servizio capitalizzato al meglio e +4 in cassaforte (8-4). Un diritto fuori misura di Moreira ha dato il 9-5 a Kalem, che con un doppio servizio ha mandato in archivio il set (11-5).

Il pubblico si è fatto sentire a favore del suo beniamino, ma Kalem è partito bene nel quarto parziale (3-0), sottolineando tutti i punti con l’immancabile pugnetto. Moreira, all’ultima spiaggia, è risalito da 4-1 a 4-3 e nulla ha potuto contro un diagonale di diritto dell’azzurro. Il pareggio e comunque arrivato (5-5), subito sbloccato da due punti di Amine (7-5), che li ha difesi andando 8-6 e poi 9-7.

Ancora parità a quota 9, per un servizio di Kalem in rete e tifo del pubblico ancora più indiavolato. Moreira ha approfittato della situazione per prendersi il set-point, vanificato da un rovescio in rete. Altra opportunità per lui sull’11-10 e diritto in rete di Amine a rinviare la decisione al quinto set.

Tensione alle stelle e molti gli errori da una parte e dall’altra. Amine non ha toccato il tavolo con il servizio (1-3), poi Moreira con il diritto ha mantenuto il doppio vantaggio (2-4). Si è cambiato campo sul 5-3 per il brasiliano che ha sentito profumo di vittoria (6-3). Era il momento di stringere i denti e Kalem ci ha provato. Anche Moreira, che si è issato a 7-4. L’azzurro ha rosicchiato due punti e con il diritto ha ristabilito la parità (7-7). Sull’8-8 ha messo out due diritti. Kalem ha annullato il primo match-point e sul secondo ha affondato in rete una comoda palla alta. Peccato.

BC7A2085Il pongismo italiano, guidato dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Donato Gallo, sta vivendo a Rio una Paralimpiade da record. Con Giada Rossi già in semifinale e Michela Brunelli nei quarti, anche Amine Kalem è arrivato al penultimo atto. C’è riuscito nel modo più indiscutibile, rimontando il campione uscente Ma Lin da 1-2 a 3-2 e dominandolo letteralmente nel quarto e nel quinto set.

Domani alle ore 16,45 sfiderà l’olandese Last Gerben (che lo precede di un posto, 8° contro 9°, nel ranking internazionale), bronzo a Londra 2012, che si è imposto per 3-1 (11-7, 12-10, 11-13, 11-5) sull’austriaco Stanislaw Franczyk (prendendosi la rivincita rispetto alla semifinale di quattro anni fa), per contendergli l’accesso alla finale.

Il cinese ha avuto una partenza lanciata (6-2) e il rientro dell’azzurro si è fermato sul 6-9, perché gli ultimi due punti sono andati al suo rivale.

Nel secondo set Kalem ha fatto il Ma Lin o meglio il Ka Lim (4-0) e ha retto bene a tutti i tentativi di rimonta dell’asiatico. Dal 6-5 è salito al 9-5 e dal 9-7 si è issato ai set-point, sfruttati alla prima occasione.

Il terzo parziale si è aperto con il capofila mondiale in forcing (5-2). Sull’8-3 Amine ha messo a segno un 5-0 che ha riaperto i giochi. Il cinese, però, ha risposto con un 2-0 e dei due set-point il piemontese d’adozione ha annullato solo il primo.

Non essendo però uno che si arrenda facilmente, il suo inizio di quarta frazione è stato da applausi (5-1). Il prosieguo, se possibile, è stato anche meglio, e Ma Lin ha vissuto un piccolo incubo pongistico (11-5).

Costringere alla “bella” il migliore atleta del Pianeta potrebbe già essere un obiettivo soddisfacente, ma i campioni non si accontentano e infatti Kalem non lo ha fatto. È andato avanti per 5-1 e non ha sollevato il piede dall’acceleratore (9-2). Un colpo di coda disperato ha portato Ma Lin sul 9-5, ma l’azzurro era pronto all’impresa e non ha allentato la morsa: cinque match-point consecutivi e chiusura alla prima chance.

Un risultato che conferma che Amine è capace di tutto: di perdere contro il brasiliano Diego Moreira un match che avrebbe dovuto vincere e qualche ora dopo di tirare fuori dal cilindro del suo talento la prestazione più entusiasmante di una vita sportiva ai massimi livelli ancora breve. Capace, a questo punto, anche di sognare una medaglia.

Non si era qualificato in prima battuta per le Paralimpiadi e ha dovuto usufruire di un ripescaggio soltanto perché ha avuto poco tempo, dopo l’ottenimento della cittadinanza italiana, a 2015 inoltrato. A Rio Amine Kalem ha dimostrato di meritare di esserci e si è preso una medaglia di bronzo che brilla come l’oro.

Dopo aver battuto nei quarti di finale il numero 1 al mondo Ma Lin, nella finale per il terzo posto si è ripetuto ai danni del numero 3, lo spagnolo Juan Bautista Perez Gonzalez, che si è arreso per 3-0.

Kalem ha lasciato da parte l’emozione per l’importanza della posta in palio e si è espresso subito ai massimi livelli, portandosi sul 4-2. Raggiunto sul 4-4 ha messo il turbo ed è andato sull’8-4. Un diritto imperioso gli ha regalato l’8-5 e un altro sul 9-6 lo ha proiettato a quattro set-point. Gonzalez ha annullato il primo e sul secondo ancora il diritto di Amine ha sfondato (11-7).

Anche il secondo parziale si è messo bene per l’azzurro, che sul 5-5 è andato a bersaglio con il servizio e poi con il diritto (7-5). Un errore dell’iberico ha fatto volare l’italo-algerino (8-5), che però è stato poi rimontato (8-8). Kalem è tornato avanti guadagnandosi con il diritto il doppio set-point, concretizzato alla prima chance (11-8).

Senza paura Amine è andato 2-0 nella terza frazione e poi 4-1, costringendo gli spagnoli a chiamare timeout. Gonzalez ha accorciato le distanze (4-3), ma Kalem ha preso il largo (7-3) e sull’8-4 ha iniziato a vedere il traguardo. Un rovescio gli ha dato sei match-point e i primi due se ne sono andati per due errori in rete. Donato Gallo ha chiamato a sé l’atleta, che al ritorno in campo si è preso subito il bronzo, mettendosi incredulo le mani nei capelli e trovandosi di lì a pochi secondi il tecnico attaccato al collo. I due abbracciati hanno così potuto sventolare il tricolore.

Kalem ha 34 anni, ma agonisticamente parlando è ancora un ragazzino. A Rio ha capito che nessun traguardo gli è precluso e certamente questo bronzo gli darà una carica straordinaria per migliorare e porre le basi per continuare a vincere.

Kalem Gallo e tricolore

«Questo bronzo per me vale moltissimo» ha spiegato al giornalista Rai Dario Di Gennaro Amine Kalem dopo la premiazione, quasi cullando con lo sguardo la medaglia che aveva al collo. «Ho sognato questo momento tutti i giorni – ha continuato – ma non ero sicuro di riuscire ad arrivare fino a qui. Ho tenuto duro ed è andata a bene. Mi sono qualificato in otto mesi e per me è stato quasi più difficile ottenere il pass che vincere il bronzo. È stata durissima, perché ero la prima riserva e ho dovuto aspettare che qualcuno rinunciasse. Un francese non è andato ed è toccato a me. Questa per me è stata un’occasione bellissima per dare tutto ciò che potevo per tenere alto il tricolore. Questo successo per me ha molti significati È prima di tutto la ricompensa di un lavoro lunghissimo, molto sudore e sacrifici. Dedico la medaglia alla mia famiglia, mia moglie e la mia bambina, che sono stati sempre con me e mi hanno aiutato tantissimo, rendendo tutto questo possibile».

Come hai fatto a battere il numero 1 al mondo Ma Lin? «In verità quando l’ho affrontato non avevo pressioni e volevo dare il 100% e anche di più. Lui era tranquillo e penso che mi abbia sottovalutato. Ha commesso un grande errore ed è stato eliminato». Prima delle due finali Amine e Giada Rossi hanno trascorso qualche momento insieme:«Ci siamo detti che in campo avremmo dovuto essere un leone e una leonessa e avremmo dovuto portare a casa la medaglia, senza guardare in faccia nessuno. Ce l’abbiamo fatta».

IMG 20160902 WA0004